Formula incoerenza

La F1 che oggi ci viene proposta non è neppure una lontana parente di quella che era, e si affermava in passato come la massima espressione dell’automobilismo mondiale. Troppe prime donne, troppi divi a contendersi la scena e tra questi vi sono alcuni attori che soffrono di evidente repressione mediatica e vogliono a tutti i costi raggiungere una notorietà più dannosa che positiva come giudici e steward.

Più che Formula 1 quella di oggi dovrebbe essere apparentemente ribattezzata Formula Risparmio in quanto analizzando la situazione notiamo che si risparmia sul numero di motori, sul numero di auto visto che non ci sono più i muletti, sul numero di gomme, sul carburante e sui test privati che in pratica non esistono più. Quindi l’idea della federazione e dei signori che gestiscono il circus è che limitando i costi ci saranno più scuderie e, non si sa per quale correlazione matematica, più spettacolo. Ed invece qui avviene una specie di miracolo che ci obbliga a cambiare il nome della Formula 1 questa volta in Formula Incoerenza. Infatti, per ovviare a tutte le limitazioni imposte da assurdi e contorti regolamenti le squadre sono costrette ad ingenti investimenti: per l’aerodinamica, sviluppo esasperato dei motori per ottenere il massimo di potenza con consumi ridotti e durata elevata e per i simulatori incredibili, in maniera da sopperire alla mancanza di test. Milioni di euro spesi per cose fondamentalmente inutili ed anzi più costose della normale gestione.

Oggi FIA e padroni del circus si mascherano dietro concetti di pura retorica ed inapplicabili alla F1. Per essere la massima espressione dello sport automobilistico al mondo non puoi imporre regole per limitare budget e tecnica, altrimenti salta a gli occhi palesemente come questo sia in totale contraddizione con lo spirito della F1.

La vera F1 era quella delle auto a 6 ruote, delle auto con le ventole sul fondo e poste sull’estrattore, le auto che si confrontavano a parità di cilindrata con motori diversi: il V12 Ferrari, il V10 Renault ed il V8 Ford, le auto che potevano provare liberamente durante l’anno, le auto che cambiavano motore ad ogni Gp per essere sempre al top, le auto che avevano assetti diversificati tra qualifica e gara in modo da saggiare veramente la piena prestazione di una vettura e raggiungere la vetta dello sport automobilistico mondiale, le auto che avevano un muletto di fianco nel box per garantire lo spettacolo e giustizia per chi veniva ingiustamente ed incolpevolmente buttato fuori al via.

Questa era la vera F1 e non il prodotto preconfezionato, smielato e finto che oggi ci viene propinato a caro prezzo sulle tv a pagamento.

Purtroppo la F1 è morta ed a sentire le nuove regole per gli anni a venire il futuro non potrà essere che ancora più nero.

L’unica soluzione? Semplice, che Ferrari lasci la attuale F1 e fondi un nuovo circus, certo non da sola visto che sarebbero sicuramente diverse le scuderie che la seguirebbero. A questo punto sarebbero realmente le squadre a decidere regolamenti e si potrebbe tornare ad avere una vera F1.

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