FERRARI: buio pesto

Un fine settimana senza appello per la Ferrari che è apparsa totalmente persa e senza guida. Il team manager è impalpabile, i tecnici brancolano nel buio ed i piloti fanno quello che possono con lo scarso materiale messo loro a disposizione.

Abbiamo chiuso la stagione 2019 avendo la vettura più veloce in pista, con scarso carico aerodinamico, ma con la certezza di tenere dietro le Mercedes anche con il DRS aperto. Dopo questa seconda gara, invece, abbiamo la certezza, anche se nessuno sembra volerlo ammettere, che non abbiamo ancora carico ma soprattutto che abbiamo perso la potenza del motore dello scorso anno.

Raggiungiamo alte velocità scaricando molto le ali ed andando ancora più in crisi in curva e con le gomme. Nella prima gara, a Maranello, avevano preso la scusa della lentezza dell’auto adducendo ad un elevato carico aerodinamico della vettura. Se veramente fosse stato così, nelle qualifiche di sabato, sul bagnato, saremmo andati meglio di un decimo ed undicesimo posto, con una macchina che risultava chiaramente inguidabile.

Il punto è che non può sperare di correggere un progetto totalmente errato con un nuovo fondo ed un’ala anteriore e far sembrare che per produrli hai fatto uno sforzo incredibile. Le altre squadre portano novità su novità come nulla fosse. Risulta lapalissiano che la Ferrari SF1000 è un progetto totalmente errato e le carenze di motore sono evidenziate dal fatto che tutti i motorizzati dal Cavallino fanno una fatica enorme e si trovano nelle ultime posizioni.

Sicuramente sarà vero che a Maranello, lo scorso anno, avevano trovato un modo per “pompare” il motore ed avere più cavalli bruciando olio in eccesso. Il problema è che, difronte alle accuse delle altre scuderie, Red Bull su tutte (nessuno però ha reclamato quando Verstappen in Brasile inspiegabilmente volava e nessuno gli stava dietro), la Ferrari non ha avuto la forza politica di far approvare la sua idea ed il suo progetto. Diversamente, Mercedes, con il DAS ha avuto la capacità di imporre alla FIA la sua idea, anche se per un solo anno.

Con i tanti problemi che la Rossa ha ogni anno, incapace di dare al suo pilota di punta, un quattro volte campione del mondo, una vettura vincente, è chiaro che un pilota di esperienza è fondamentale. Serve, oggi più che mai, un pilota capace di sviluppare la macchina, di dare chiare indicazioni ai tecnici, soprattutto dopo che i dati del simulatore sono stati completamente smentiti dalla pista. In questa ottica, tenere Vettel era di fondamentale importanza per la Ferrari in quanto Leclerc non ha sicuramente l’esperienza per questo tipo di lavoro e Sebastian, da svincolato, non ha sicuramente lo stimolo per portare avanti questo tipo di lavoro.

Ciò che non è chiaro è perché quando sbaglia Sebastian, tutti stanno a puntare il dito e a dargli addosso, come se il suo palmarès non contasse, mentre quando sbaglia Leclerc, tutto viene subito perdonato perché lo scorso hanno ha vinto qualche gara ed è un giovane di talento. Sembra che 2 vittorie contino più di 4 titoli mondiali, assurdo.

Insomma, in Ferrari non ne beccano una, da anni. Continuiamo a bruciare campioni uno dopo l’altro : Räikkönen, Alonzo, Vettel. Tutti piloti a cui la Rossa non è stata in grado di dare una macchina affidabile, performante e soprattutto adatta ai loro stili di guida. Oltretutto hanno chiaramente pescato in McLaren il pilota sbagliato perché se volevano puntare sui giovani dovevano prendere Norris invece di Sainz, non più di primo pelo.

Se a Maranello non hanno pronto un bel coniglio da tirare fuori dal cilindro, prepariamoci a due stagioni di agonia in quanto il margine di miglioramento implementabile grazie ai famosi gettoni è ridotto e le auto di quest’anno saranno praticamente identiche quelle del prossimo anno. Considerando che i dati del simulatore sono chiaramente cannati, visto che i tecnici pensavano di stare a 3 decimi dalle Mercedes alla prima gara, e che lo sviluppo è in mano ad un pilota inesperto, il futuro non è certamente roseo per la Ferrari. Però chi è causa del suo mal pianga se stesso e se la situazione è tanto tragica è solo colpa di una dirigenza che ha messo il team nella mani dell’uomo sbagliato. Binotto non è infatti in grado di gestire la Scuderia e la sua mancanza di esperienza si riflette su tutti i settori, sia tecnici che politici della Ferrari. Per il bene della squadra dovrebbe fare un passo indietro e tornare a fare il tecnico auspicando la presenza di una figura forte e di polso che guidi il team.

Per quanto riguarda l’auto vedremo tra 5 giorni in Ungheria, pista da alto carico, se è vero che la SF1000 ha tutto questo drag. Intanto non facciamoci troppe illusioni ma continuiamo a tenere le dita incrociate sperando che il tanto agognato coniglio bianco esca del cilindro.

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